Sognalarecensione-Ti regalo le stelle



  TI REGALO LE STELLE 

Autore: Jojo Moyes
Casa editrice: Mondadori
Data di pubblicazione: 8 ottobre 2019
Pagine: 395


TRAMA
1937. La giovane inglese Alice Wright sposa impulsivamente l'americano Bennett Van Cleave, e lo segue in Kentucky per iniziare una nuova vita, libera dall'oppressione della sua famiglia.
Le sue luminose aspettative si scontrano presto con la realtà:fatica a integrarsi nella comunità locale e il suo matrimonio subisce l'influsso del suocero, dispotico proprietario della miniera di carbone locale.
Durante un'assemblea viene a conoscenza del progetto della biblioteca itinerante, che consiste in un gruppo di donne volontarie che promuovono la cultura e la lettura, distribuendo libri presso le famiglie più povere che abitano le valli più lontane.
A capo dell'iniziativa c'è Margery O'Hare, donna forte e indipendente, che diventa subito punto di riferimento per Alice e le altre ragazze della biblioteca.
Con coraggio e la forza della loro amicizia, affronteranno prove e difficoltà di ogni tipo...


RECENSIONE
Una storia tutta al femminile, che trova nelle sue protagoniste il punto di forza del racconto. Ragazze con storie e caratteri molto diversi, che trovano nel progetto della biblioteca itinerante un punto di incontro e una base per una solida amicizia che si rivela fondamentale sostegno nei problemi di ognuna.
Ogni personaggio è ben delineato e crea facilmente empatia con il lettore.
Alice è l'ingenua e ottimista inglesina dalle buone maniere; la famiglia d'origine l'ha sempre considerata troppo impulsiva, tanto da rinchiuderla in casa e soffocarla.
Quando conosce Bennett e si sente corteggiata e accettata, decide avventatamente di sposarlo anche per fuggire dall'oppressione dei genitori, ma la verità è che non fa che scappare da una gabbia per infilarsi in un'altra.
Il marito si dimostra debole a apatico, completamente succube del padre, il terribile Geoff Van Cleave, che controlla le vite di figlio e nuora secondo i suoi ideali di decoro e rettitudine, anche se nelle miniere che amministra non si fa scrupoli a sfruttare i lavoratori per i propri interessi.
Ho provato molta tenerezza per Alice, che vuole vivere il rapporto con Bennett con la passione e l'entusiasmo della sua giovane età, ma che si scontra contro un muro.
Dimostra però coraggio quando tiene testa al suocero e decide anche contro il suo parere di diventare una "bibliotecaria a cavallo", quando sfida la diffidenza della gente del posto e riesce a guadagnare la loro stima, quando lotta per sostenere un'amica ingiustamente accusata. Alice è forse il personaggio che nel corso della storia compie il percorso più significativo, trasformandosi da ragazzina a donna consapevole e più sicura di sé stessa.
Parte integrante della sua crescita è sicuramente Margery, che diventa per Alice un vero e proprio punto di riferimento.
Margery O'Hare è una donna molto moderna per il tempo in cui vive; vittima dei pregiudizi da quando è nata (suo padre è un famoso contrabbandiere della zona), fa della sua indipendenza il fulcro della sua vita.
Per questo, rifiuta con forza il matrimonio con Sven, che ama contraccambiata da anni, proprio perché teme che possa limitare la sua libertà e perché crede che un vero sentimento non abbia bisogno di un anello al dito. Un pensiero moderno che dimostra tutta la forza di questo personaggio, che però a un certo punto della storia verrà piegato dagli eventi e da una forte ingiustizia, e che avrà bisogno dell'affetto dei suoi cari.
Altro personaggio che acquisisce sicurezza in sé stessa è Izzy, che prima è costretta dalla madre a lavorare in biblioteca, ma poi vi trova la sua dimensione.
Si vergogna da sempre del suo problema fisico causato dalla poliomielite, ma l'amicizia delle altre ragazze la sprona a inseguire e credere nel suo sogno più grande, il canto.
Beth, la quarta bibliotecaria, è cresciuta in un ambiente maschile, da cui ha preso i modi rudi e spicci, ma è dotata di gran cuore.
Con il personaggio di Sophia, si introduce l'argomento dei problemi razziali e le differenze tra bianchi e neri.
Assoldata da Margery per la sua abilità nel sistemare i libri danneggiati e per tenere in ordine il sistema dei prestiti dei libri, deve lavorare in segreto poiché alle persone di colore non era consentito frequentare le biblioteche riservate ai bianchi; la sua permanenza nel progetto diventa addirittura oggetto di accesa discussione nell'assemblea cittadina.
Il romanzo tocca dunque anche questo capitolo di storia, ma non è l'unica tematica sociale affrontata; attraverso le miniere di Van Cleave si parla anche di sfruttamento dei lavoratori, lavoro in condizioni di non sicurezza e battaglie sindacali.
Un valore aggiunto per un romanzo che per quanto di intrattenimento, ci fornisce una visione chiara e sincera dell'epoca.
Un interessante post scriptum alla fine del libro spiega anche che la biblioteca itinerante è realmente esistita: si sviluppò tra il 1935 e il 1943, e arrivò a distribuire libri a più di centomila abitanti delle zone rurali usando i cavalli.
Una "chicca" di storia che non può non appassionare gli amanti dei libri come me😉 e sottolineare l'importanza delle biblioteche, che ancora oggi svolgono un servizio prezioso e insostituibile.

Consiglio questo romanzo perché è un inno all'amicizia femminile e alla libertà; la penna dell'autrice e la sua capacità di tratteggiare personaggi indimenticabili si riconoscono anche in questo suo ultimo lavoro.💗💗💗

                                







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