Sognalarecensione-Ninfee Nere



NINFEE NERE

Autore: Michel Bussi
Editore: Edizioni e/o
Numero pagine: 394
Data di pubblicazione: 2016


TRAMA
A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della località turistica.
L'indagine dell'ispettore Sèrènac ci conduce a contatto con tre donne.
La prima, Fanette, ha undici anni ed è appassionata di pittura. La seconda, Stèphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre.
Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet (tra le quali le Ninfee Nere che l'artista avrebbe dipinto prima di morire).
Rubate o perse come le illusioni quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo.
L'intreccio è costruito in modo magistrale e la fine è sorprendente, totalmente imprevedibile. Ogni personaggio è un vero enigma.
Un'indagine con un succedersi di colpi di scena, dove sfumano i confini tra realtà e illusione e tra passato e presente.
Un romanzo noir che ci porta dentro un labirinto di specchi in cui sta al lettore distinguere il vero dal falso.


RECENSIONE
Un cadavere nel fiume dà il via a questa storia intricata, piena di segreti e illusioni.
La vittima è l'oftalmologo Jèrome Morval, ritrovato con il cranio sfondato e una misteriosa cartolina nella tasca. Ad indagare sul caso, l'ispettore Sèrènac e il suo vice Bènavides, 
che si trovano a districarsi tra varie piste fatte di donne, tradimenti,bambini e arte.
Personaggi chiave nella risoluzione della vicenda sono tre figure femminili.
La prima è una bambina di nome Fanette, cresciuta senza padre e che ha trovato nel talento per la pittura la sua via di fuga dal paese.
Carismatica leader nel suo gruppo di amici, la ragazzina è quasi insofferente verso la realtà che la circonda, e la sua concentrazione è rivolta al dipinto che intende presentare a un prestigioso concorso d'arte.
La seconda è Stèphanie Dupain, la bella maestra della scuola di Giverny, intrappolata in un matrimonio senza amore e attratta dal poliziotto che considera suo marito un sospettato di omicidio.
La terza è una vecchia acida e sarcastica, che vaga per la città, quasi onnisciente, a osservare i suoi concittadini, e che sembra conoscere tutte le risposte.
Risposte che sfuggono al lettore, ma che sembrano aleggiare tra le pagine, come se fossero sotto i nostri occhi ma non riuscissimo ad afferrarle.
L'autore è molto bravo a disseminare indizi tra le righe, lasciando però attorno alla storia un alone di mistero, che va a delinearsi solo nel sorprendente finale, in cui le tessere del puzzle tornano al loro posto e ogni mistero viene svelato.
Un punto a favore del romanzo è sicuramente il modo in cui viene sciolto l'intreccio: le domande trovano soluzione e nessun punto rimane in sospeso, regalando il quadro completo della vicenda.
Magiche e particolarmente poetiche sono le descrizioni dei luoghi e i riferimenti all'arte e alle opere di Monet, che con le sue opere ha reso celebre e meta di turismo la città dove si ambienta il libro. 
La delicatezza dell'autore nella scrittura mi ha molto colpita, come nel passaggio in cui si riferisce all'invisibilità delle persone anziane, un passaggio che mi ha dato i brividi.

Forse vi sembrerà strano che un'anziana come me se ne vada in giro così in piena Giverny e nessuno o quasi la noti.
Meno che mai i poliziotti.
Ve lo dico io, fate l'esperimento, mettetevi a un angolo di strada, una qualsiasi, un boulevard di Parigi o la piazza della chiesa di un villaggio, quello che volete voi, un posto qualunque dove ci sia gente.
Fermatevi una decina di minuti e contate i passanti, sarete sbigottiti dal numero di anziani.
Ogni volta saranno più numerosi degli altri.
Innanzi tutto perché è così,ci sono sempre più anziani al mondo, non fanno che ripetercelo.
Poi, perché gli anziani non hanno altro da fare che gironzolare per strada.
Infine, e soprattutto, perché non si notano, è così.
La gente si volta per l'ombelico al vento di una ragazza, si fa di lato per far passare il manager che accelera il passo o la banda di giovani che occupa tutto il marciapiede, indugia con lo sguardo sulla carrozzina col bebè dentro e la mamma dietro, ma un vecchio o una vecchia sono...invisibili, proprio perché passano così lentamente che sembra facciano parte della scena, come un albero o un lampione.
Se non mi credete fate la prova.
Fermatevi. Bastano dieci minuti. Vedrete.

La capacità di scrittura dell'autore si accorda perfettamente con il personaggio a cui dà voce in quel determinato momento, con registro lessicale e atteggiamento caratteriale, permettendo di creare empatia, o meno, con quel determinato protagonista.



Ambientazione, personaggi, intreccio e colpi di scena sono gli elementi che rendono Ninfee Nere un romanzo da leggere assolutamente!

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